I fusti sono un raggio luminoso pietrificato. Per la religione è il divino che illumina l’uomo. E Roma abbaglia. Il più antico si trova davanti al Laterano, poi c'è quello al Vaticano

Verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge.
Luca 1,78

Un raggio di luce pietrificato. Ecco cos’è l’obelisco: il divino che illumina l’uomo sulla terra. Roma abbaglia, di monoliti ne conta tredici: alcuni portati dall’Egitto e altri realizzati in Occidente a loro imitazione. Il primo a volerli sul suolo imperiale fu Ottaviano Augusto. I possenti fusti di granito lo avevano affascinato e desiderava che quelle rappresentazioni di grandezza svettassero anche nella città culla del suo regno.
In origine gli obelischi erano nati come immagine del “gran capo” del pantheon egizio: il dio Amon, successivamente fusosi con Ra e, infine, divenuto Amon-Ra, prima versione del monoteismo. Però quei macigni di granito sono qualcosa di più e si possono interpretare anche secondo un’altra simbologia. Stando a una lettura cristiana, gli obelischi sono la luce divina sugli uomini. L’illuminazione giunge dal Cielo, si concentra nella punta del monumento e poi s’irraggia sugli uomini attraverso la piccola piramide sulla sommità (pyramidion, rimossa da alcuni obelischi).

Dal 31 a.C. Augusto cominciò il trasloco delle opere. Fece issare i giganti nelle attuali piazze del Popolo e Montecitorio. Quindi, si aggiunsero le altre sculture messe su dai suoi successori: a Villa Celimontana, nelle piazze del Quirinale, dell’Esquilino, a piazza Navona, della Rotonda, dei Cinquecento, a Trinità dei Monti, al Pantheon e sull’Elefantino berniniano in piazza della Minerva.

In ultimo, i due obelischi più antichi. Per un piccolo scarto di tempo il primato va al colosso in piazza San Giovanni in Laterano (del XV secolo a.C., alto 32 metri e senza basamento). Poi segue quello che si trova davanti al Vaticano (1991-1786 a.C., da Heliopolis, 25,5 metri). Qualche anno (prima e dopo) il 1600 le colonne quadrangolari finirono negli ampi slarghi. Quelle davanti alle basiliche furono espressamente volute dal pontefice che stabilì la nuova regola: chi si fosse fermato lì davanti a pregare avrebbe guadagnato un’indulgenza.