È la Madonna con Bambino nella chiesa di Santa Maria Antiqua. La sua esposizione in quel sito fu come la presa del forte: via la bandiera degli dèi, in alto quella del cristianesimo

L’angelo disse: non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Luca 1,30

La prima immagine di Maria è stata raffigurata al Foro romano. L’immagine è quella della Madonna con Bambino nella chiesa di Santa Maria Antiqua, costruita riutilizzando il vestibolo del palazzo imperiale di Domiziano. Gli esperti collocano l’icona nel VI secolo, superando la tradizione che assegnava il primato della “più antica” al ritratto mariano di Santa Maria Maggiore. Però, oggi anche il Vaticano data l’opera dell’Esquilino in un periodo successivo a quello di Maria Antiqua, tra i secoli IX e XII. A parte la bellezza artistica dell’opera, l’esposizione della Vergine tra le mura di Roma era il “francobollo” del passaggio dal profano al sacro, dall’Impero al cristianesimo. Anche la sua dimora non sembra sia stata scelta a caso. Era stata individuata da una regia che sapeva bene dove girare la scena. Il luogo, infatti, si trovava (ed è) tra Foro e Palatino, importante fulcro della città. Là sorgeva il “palatium” degli imperatori (da cui “palazzo” in italiano, “palais” in francese, “palat” in romeno e “palacio” in spagnolo). In quell’area si trovavano la tomba del fondatore Romolo, la dimora di Augusto e altri monumenti. E in quel posto erano stati tirati su templi divenuti celebri perché avevano provato a raggiungere il Cielo. In sostanza, la presenza dell’icona in quel sito era come la presa del forte: era stata tolta la bandiera degli dèi e issata quella del cristianesimo.

La chiesa di Antiqua non era il primo centro di culto cristiano sbarcato al Foro. Il record va assegnato alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano, voluta da papa Felice che nel 526 chiese e ottenne da Teodorico il permesso di riattare le vecchie mura romane. Ma Maria è la madre di Cristo e a quei tempi esporre il suo ritratto era come averla incoronata regina di Roma. La sua immagine attirò un’irresistibile devozione che investì anche il pontefice Giovanni VII. Si narra che agli inizi dell’VIII secolo egli trasferì la sua residenza nella zona vicina, proprio nei pressi di S. Maria Antiqua.

Riassunti in breve, gli eventi sinora detti sembrano essere accaduti senza troppi intoppi. Ma ci sono voluti svariati secoli prima di rivedere la Vergine nella sua dimora originaria.

Nel 847 un terremoto ricoprì la chiesa di macerie. Leone IV ne fece ricostruire un’altra col nome di Santa Maria Nova (oggi basilica di Santa Francesca Romana) facendovi trasferire l’immagine mariana. Nel XIII secolo, sull’area dov’era avvenuto il crollo venne tirata su Santa Maria Liberatrice, poi anch’essa abbattuta. Perché? Agli inizi del ‘900, sul sito della vecchia frana erano ripresi gli scavi riportando alla luce le mura di Santa Maria Antiqua e parte dei suoi straordinari affreschi. Nel 2004 l’edificio è stato aperto su prenotazione, in seguito chiuso per lavori, nel 2012 di nuovo accessibile a un numero chiuso di visitatori e quattro anni dopo l’antica icona “che guarda” è tornata definitivamente a splendere nella sua antica casa restaurata al Foro.