Le passioni? Vanno dominate o non ci sarà salvezza. La conoscenza? Va cercata e si troverà. La fede? Ispira la volontà. Le tre regole dell'apostolo per arrivare all'illuminazione cristiana

La parola di Dio è viva, efficace, più tagliente di ogni spada a doppio taglio.

Lettera agli Ebrei 4,12

Le passioni vanno dominate o non ci sarà salvezza. L’apostolo lancia il suo avvertimento ai fedeli che intendono varcare il grande portale della basilica di San Paolo fuori le Mura, all’Ostiense. Lo fa da quasi sette metri e mezzo di altezza, dalla sua statua di marmo nel quadriportico della chiesa (150 colonne su 70 metri di lunghezza). Il santo è sul piedistallo, col volto incorniciato dal cappuccio calato giù. La mano sinistra corre sul fianco stringendo un libro chiuso: la conoscenza. La destra, invece, tiene l’impugnatura della spada con la punta rivolta al cielo, un triplice simbolo: parola di Dio, strumento di punizione e rappresentazione della volontà. I tre elementi – fede, fermezza e conoscenza – segnano le tappe del percorso di “illuminazione” che procede dal basso verso l’alto, esattamente come mostra l’architettura del campanile: la base quadrata è la dimensione terrena, l’ottagono al centro simboleggia la purificazione e, in alto, il contatto col Cielo è espresso dal tempietto circolare.

Andando a rileggere i Padri della Chiesa (e alcuni pontefici), esiste anche un altro fondamentale talento spirituale che contraddistingue la missione del santo: la predicazione della parola di Cristo che vuole portare i cristiani all’unità. Infatti, Paolo è detto anche l’“apostolo delle genti”, il missionario, colui che sa parlare agli altri e tenerli assieme. Per questo nella storia della Chiesa, Saulo è stato e continua a essere fonte d’ispirazione. Per esempio, papa Montini è stato il primo pontefice a recarsi in visita in Terra Santa; Giovanni Paolo I è stato “instancabile nell’impegno e nella gioia dell’evangelizzazione” (rievocazione di Ratzinger, 8 ottobre 2006); san Giovanni Paolo II in 27 anni di pontificato ha compiuto 248 viaggi tra l’Italia e il resto del mondo; Benedetto XVI si è fatto promotore di una nuova evangelizzazione.

In ultimo, il 29 giugno 2013 con la sua enciclica Lumen fidei papa Francesco ha avvertito: “Se togliamo la fede in Dio dalle nostre città, si affievolirà la fiducia tra di noi, ci terremmo uniti soltanto per paura, e la stabilità sarebbe minacciata”.