A partire dal 60 d.C. i due vip della storia girarono per le strade di Roma. Il predicatore fu processato e ucciso. Il suo discepolo finì i suoi giorni in Grecia. È patrono dei pittori

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria.

Matteo 25,31

A partire dal 60 d.C. per le strade di Roma girò una coppia “stellare”, due vip della storia. A formarla Saulo – detto Paolo, poi divenuto santo patrono della città assieme al “collega” Pietro – e san Luca, autore degli Atti degli Apostoli e del vangelo che porta il suo nome. Il predicatore e l’evangelista. Varie fonti documentano le perigliose rotte che seguirono i due. Nel 58, a Gerusalemme Paolo fu arrestato con l’accusa di turbare l’ordine pubblico. Per evitare il giudizio degli Ebrei rivendicò la sua cittadinanza romana e chiese un tribunale presieduto da giudici diversi, presumendoli forse meno prevenuti nei suoi confronti. Così fu mandato nella Capitale, dove attese il nuovo processo agli arresti domiciliari, nel luogo in cui ora si trova la chiesa di San Paolo alla Regola. Era sorvegliato da una guardia che non lo mollava mai, legata a lui da una catena tuttora conservata (in parte) nella basilica paolina. Poi la sorpresa. Nel 63 gli accusatori di Paolo non si presentarono al processo e il “vecchio” Saulo fu liberato, seguitando a essere per i Romani autorevole portavoce del Maestro. Ma quelli furono anni in cui l’Impero romano continuava a scrivere la storia con il sangue. Assieme ad altri cristiani (compreso la “roccia” Pietro), Paolo non sfuggì alle persecuzioni di Nerone: pur non avendo alcuna colpa, fu condannato a morte con l’accusa di essere stato uno dei responsabili dell’incendio che distrusse Roma.

E Luca? Di lui si sono dette molte cose. La tradizione lo ricorda come medico. Ma c’è una nota personale di “colore” che lo menziona anche quale patrono di pittori, medici e notai: festa il 18 ottobre. Infatti, all’evangelista vengono attribuite varie icone presenti in diversi luoghi di culto, si racconta da lui dipinte e completate dal pennello di un angelo. Luca morì lontano da Roma, in Grecia. Invece Saulo no, fu decapitato nel luogo dove oggi si trova l’abbazia delle Tre Fontane, sulla Laurentina, e il suo corpo fu sepolto in un cimitero all’Ostiense.

Più tardi, il sovrano Costantino trasformò quel sito funebre nella sede di una grande chiesa (seconda solo al Vaticano) dedicata a san Paolo e scrigno delle sue spoglie. La consacrazione avvenne nel 324. Erano state create le porte del Cielo.